Otto secoli in una edizione di pregio

La storia del regno di Napoli tutta racchiusa in una Strenna, un’edizione editoriale di pregio, realizzata in tiratura limitata e destinata a veder accrescere il suo valore. A firmare i contenuti, che ripercorrono le tappe del Regno dalla monarchia normanno-sveva fino all’Unità d’Italia passando per il viceregno spagnolo, è il docente di storia dell’Università di Salerno Aurelio Musi che, però, ci tiene a sottolineare: «Non mi sento l’autore unico dell’opera, quanto uno fra i molti che hanno contributo alla realizzazione di questo prodotto». un volume, realizzato in 2499 esemplari numerati una, vera e propria opera di artigianato lontana anni luce da prodotti di tipo industriale. E va già a ruba: sono già oltre trecento le prenotazioni ricevute da bibliofili e appassionati.
“Nell’era degli e-book c’è chi cerca ancora i libri “ad personam”, realizzati in edizioni numerate e personalizzate”, spiega Mauro Giancaspro, direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli, da cui è stata tratta gran parte dell’iconografia dell’opera. Con lui e lo stesso Musi, alla presentazione tenuta ieri nella Società napoletana di Storia Patria, erano presenti la Presidente Renata De Lorenzo e Luciano Passalacqua delle edizioni Qmnia Arte. Proprio la società napoletana specializzata da dieci anni nella riproduzione di antichi manoscritti, stampe e globi, per festeggiare il suo decennale di attività ha profuso energie e impegnato mano d’opera per realizzare un’edizione unica che rappresenta, al contempo, uno strumento di divulgazione del sapere ed un investimento d’arte. Nelle 360 pagine scorrono, fra personaggi e movimenti cardine, otto secoli di storia, “illustrati” dagli stemmi acquerellati delle case regnanti firmati da Daria Marino e da un ampio corredo di oltre 200 immagini a colori o In bianco e nero.

Come racconta un filmato proiettato durante la presentazione, sono sapienti le tecniche artigianali che si nascondono dietro il lavoro. La rilegatura artigianale, effettuata completamente a mano tramite antichi telai, tiene insieme fogli delle cartiere di Fabriano, una targa in rame all’interno per un’eventuale dedica dell’autore, ornamenti e fregi in oro zecchino trasferiti a caldo sul dorso in pelle. Ogni volume, come accadeva nelle antiche concerie, viene infatti rivestito con pelli d prima scelta manualmente, senza l’ausilio d macchine. Infine, viene consegnato con un leggio da tavolo in legno che ne facilita li consultazione o in una teca di plexiglass volta a proteggerlo dal tempo e dall’usura Destinato ad arricchire le biblioteche di famiglia, il volume prevede inoltre delle pagine finali lasciate in bianco e riservate ad una sorta di archivio, dove inserire foto e commenti per tramandare l’opera di generazione in generazione.

Il nome dell’acquirente, resterà stampato per sempre, al pari delle decorazloni e degli ornamenti. Ma quanto tempo ha richiesto, sul piano dei contenuti e della forma, la realizzazione di un gioiello editoriale di questa portata? «Si tratta di una gestazione lunga, alcune Parti le ho scritte di getto, traendo spunto da studi preesistenti, altre, come quella medioevale o sette-ottocentesca, sono inedite»; spiega Aurelio Musi. Quanto alla tecnica, un po’ ceme accadeva ai tempi delle officine, le maestnmze coinvolte sono diverse, ed è impossibile, ìn vista delle illustrazioni realizzate a mano, produrre più di 2 o 3 volumi al giorno, pur lavorando a ritmo serrato. Una volta realizzato, e dopo le opere di Croce e Galasso dedicate al medesimo argomento, quale pubblico incontra un volume del genere? “La Omnia Arte conta su un pubblico fidelizzato, e grazie alle prime prenotazioni ha già potuto recuperare parte dell’investimento iniziale. Ma qualcuno già reclama una edizione economica”, conclude Musi.

Fuani Marino



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