Le Cartografie proposte sono riproduzioni fedeli del lavoro del famoso cartografo padovano.
Giovanni Antonio Magini nacque nel 1555 a Padova, dove compì gli studi. Per due volte fu in concorrenza con Galileo per una cattedra di matematica. Nel 1588 ottenne quella di Bologna, mentre qualche anno dopo a Padova ebbe la meglio lo scienziato pisano. Magini si mostrò sempre ostile alle scoperte di Galileo, anche se i due mantennero rapporti, almeno in apparenza, cordiali. Magini, ad esempio, ospitò Galileo a Bologna durante il suo viaggio di ritorno in Veneto, dopo essere stato a Firenze a mostrare i Pianeti Medicei a Cosimo II (1590-1621), nell'aprile del 1610.
In quest'occasione Magini ribadì il suo scetticismo nei confronti della reale consistenza delle novità celesti, che considerava come ingannevoli a motivo delle distorsioni ottiche provocate dalle lenti del cannocchiale. In questa posizione fu sostenuto dal boemo Martin Horky (sec. XVII), matematico, medico e cultore di astrologia, che viveva presso di lui con funzioni di assistente. Tra i due, però, a rivelare onestà intellettuale fu il Magini. L'Horky, infatti, pensando forse di fare cosa gradita all'astronomo padovano, aveva di sua iniziativa fatto stampare una Brevissima peregrinatio contra Nuncium sidereum (Modena, 1610), un'operetta malamente offensiva e con debolissime argomentazioni teoriche, che mirava a dimostrare l'inesistenza dei Pianeti Medicei. Giovanni Antonio Magini, in disaccordo con l'iniziativa del giovane, si ridusse a cacciarlo, premurandosi di far giungere a Galileo assicurazioni sulla sua estraneità al fatto.
Oltre che matematico e astronomo Magini fu anche geografo: di lui si ricorda il grande Atlante geografico d'Italia, pubblicato postumo a Bologna dal figlio nel 1620.
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