Il Regno di Napoli dai Normanni all’Unità

Questo libro difficilmente si può raccontare. Esso si deve soprattutto guardare. toccare, sfogliare, ammirare con tutti i sensi perché si tratta di un unicum, un oggetto di fattura insolita, un pregiatissimo gioiello, sintesi di altissimo impegno artigianale e di non comune passione professionale. Sapienti mani di artigiani hanno creato un prodotto personalizzato, destinato restare nel tempo. La carta speciale è appositamente realizzata dalle cartiere Miliani di Fabriano.

La rilegatura è effettuata completamente a mano attraverso antichi telai e la battitura fiorentina preserva il libro dalla polvere. Decorazioni, caratteri, ornamenti e fregi vengono realizzati in oro zecchino e trasferiti a caldo sulla pelle che riveste il volume 1 me. Ognuno di  essi è rivestito in pelle· le di prima scelta senza l’aiuto di l macchine, ma manualmente così da renderlo un esemplare unico. Gli stemmi delle dinastie che hanno· l governato ii Regno di Napoli sono acquerellati a mano. L’iconografia non è semplice commento, ma parte integrante del volume. E stata per me una sfida intellettuale· ruale: creare non solo una difficile sintesi della storia del Regno diNapoli dai Normanni all’Unità in poche cemtnaia di pagine, capace di coniugare divulgazione e valore scientifico; ma, soprattutto, immergemi in un’operazione artistica non come “l’autore”, piuttosto come un soggetto in dialogo con tutti gli altri protagonisti di un oggetto definibile libro ma anche altro dal libro.

L’idea centrale che ne attraversa tutte le pagine è la ricostruzione della genesi e dello sviluppo della “nazione-Regnum” napoletana prima della nazione unitaria italia na: che è anche un modo per recare un contributo alle celebrazioni dei 150 anni. Che cosa vuol dire”nazione-Regnum”? L’unità politica di Stato, Regno e Dinastia, fondata da normanni e proseguita nei secoli successivi. L’unità morale ed etnica. La potenza mediterranea che svolge un ruolo di primo piano nel sistema internazionale dagli angioini all’Unità. Una personalità sviluppata in quadri internazional differenti di integrazione politica: il Regno non è stato solo dominato dai normanni, svevi, angioini, aragonesi, spagnoli, austriaci e borboni ma ha realizzato scambi e rapporti di reciprocità, che ne hanno con sentito l’inserimento nella grande storia europea.

Ho cercato di individuare i fattori di identità di questa affascinante storia nel Regno come frontiera meridionale della società europea, come cerniera e crocevia di culture e civiltà, nel ruolo centrale e identitariamente forte della Capitale, ma, al tempo stesso, nella ricca articolazione delle 12 province del Mezzogiorno. Ho cercato altresì di scardinare due pregiudizi: il Mezzogiorno come palla al piede dello sviluppo italiano; la “nostalgia di un Regno”, soprattutto quello borboni come artefice di tutti i progressi meridionali bloccati dai savoiardi colonizzatori.

Aurelio Musi



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