Uomo di genio e immaginazione, Leonardo Da Vinci vedeva nel volo la spinta naturale dell’ambizione umana. Ecco perché tra il 1505 e il 1506, proprio negli anni in cui si ritiene abbia dipinto il suo capolavoro, la “Monna Lisa”, Leonardo compilò un manoscritto di 18 pagine della misura di 154 x 213 mm sul volo meccanico, all’apparenza meno seducente dell’enigmatico dipinto ma persino più audace nella visione: il “Codice sul volo degli uccelli” – come è convenzionalmente noto il “quaderno” più famoso del mondo.
Scritto nel noto stile “a specchio” tipico di Da Vinci – Leonardo usava scrivere da destra a sinistra per rendere confidenziali i suoi scritti – il codice è una collezione di appunti e disegni che anticipano i principi aereodinamici del volo meccanico attraverso lo studio del comportamento degli uccelli.
Il prezioso codice è custodito dal 1893 presso la Biblioteca Reale di Torino e non è visibile al pubblico. Ha lasciato l’Italia solo tre volte negli ultimi 120 anni, ma prima di allora ha avuto viaggi avventurosi.
Trafugato da Napoleone e portato in Francia, venne poi trasferito in Inghilterra, suddiviso in fogli separati e persino fatto arrivare in Siberia prima di tornare in Italia, dove è stato riassemblato.
Dall’ agosto 2013, una copia digitale del codice è anche su Marte, dove è stata trasportata su un chip a bordo della sonda Curiosity, come documentato dalla Rai.
Leonardo ha scritto il Codice del Volo intorno all’anno 1505, tornato a Firenze dopo un lungo periodo trascorso a Milano. La datazione del manoscritto è confermata da una citazione dello stesso Leonardo al foglio 17v, pagina in cui annota di aver visto un uccello spiccare il volo: il cortone, uccello di rapina ch’io vidi andando a Fiesole sopra il loco del Barbiga, nel ‘5 adì 14 di marzo.
Il nome del codice è dovuto all’argomento dei testi e dei disegni. In particolare inizia ad analizzare il volo e la struttura degli uccelli per poi passare al disegno di macchine volanti. È leggenda l’episodio di un suo tentativo fallito dalla collina di Montececeri a Fiesole.
Il manoscritto prende il proprio nome dai contenuti, l’analisi del volo degli uccelli, ma in realtà è molto di più. Questo piccolo quaderno non è una semplice raccolta eterogenea di appunti e idee, ma un metodico tentativo di Leonardo di analizzare e proporre nuove idee sull’argomento del volo. Leonardo coltivava l’idea di un grande trattato sul volo diviso in quattro volumi, ma purtroppo non ha mai portato a termine quest’opera.
Una preziosa ed autorevole chiave di lettura per comprendere le geniali e affascinanti intuizioni di una mente superiore.
Speciali pagine semitrasparenti traducono il testo riga per riga ed accompagnano il lettore attraverso la comprensione degli appunti, delle annotazioni e degli schizzi dell’autore.
Materiale | N. 18 Pagine stampate f.to cm 15×21 su CARTA 80 gr. Avorio |
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Tipologia | Prestigiosa copia Fac-Simile |
Accessori | Leggìo artigianale in legno |
TIRATURA | SOLE 499 COPIE NUMERATE E CERTIFICATE |
Un'opera commissionata da Omnia Arte a valenti artigiani su licenza esclusiva. La continua ricerca di capolavori dimenticati, di opere da valorizzare ma anche di temi della cultura da diffondere, sono le linee guida di una attività di produzione di opere esclusive sempre in tiratura limitata e...
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